Secondo un nuovo studio condotto da Christopher Ferguson della Stetson University e dalla ricercatrice indipendente Cheryl Olson i videogiochi violenti, come Mortal Kombat, Halo e Grand Theft Auto (giochi esaminati nello studio) non agirebbero come molla che fa scattare azioni violente nella vita reale.
Il contributo, pubblicato sul Journal of Youth and Adolescence, ha esaminato 377 teenager americani con età media di 13 anni, di etnie diverse e episodi di deficit di attenzione e sintomi depressivi.
I risultati dello studio dimostrerebbero come giocare ai titoli sopra citati abbia avuto una sorta di leggero effetto calmante sui soggetti, e abbia anche ridotto il deficit di attenzione e soprattutto i comportamenti prepotenti e aggressivi.