Fe – Recensione

Mi capita spesso di parlare con amici, conoscenti e su vari gruppi di quanto il mercato degli indie sia diventato un vero e proprio punto fermo dell’industria videoludica.

Da questo settore, infatti, abbiamo visto nel corso degli anni il rilascio di titoli che sono diventati dei veri e propri colossi dei videogiochi ma se andiamo indietro con la mente di qualche mese, e più precisamente al 2017, possiamo notare giochi come Cuphead e Hollow Knight che hanno raccolto grandissimo apprezzamento sia dalla stampa che dai videogiocatori (io personalmente li ho inseriti ambedue nella mia personale Top 10 2017.

Se dovessi però prendere un gioco indie di questo inizio 2018 che mi ha preso davvero molto, senza ombra di dubbio devo citare il gioco che ho completato nel pomeriggio di ieri, ovvero Fe di Zoink Games, autori di Stick it to the Man.

Annunciato durante l’EA Play del 2016, Fe ha saputo attirarmi fin da subito per uno stile grafico molto ricercato e ispirato che mi ha portato con la mente a catalogarlo una sorta di “Ori and the Blind Forest in 3D”. Chiaramente vedendolo successivamente in azione ho compreso, invece, la sua reale natura, ovvero quella di un platform in 3D molto ispirato e che punta tantissimo all’immersione. Questo venerdì mattina, poi, acquistarlo e scaricarlo sul mio Nintendo Switch è stata la prima azione di quella giornata e subito ho capito che le mie aspettative su Fe non solo sembravano essere mantenute ma in parte anche superate. Ci tengo a ricordare che Fe è disponibile anche su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

Fe è caratterizzato da una completa assenza della narrazione. Sarà compito nostro, quindi, capire di cosa tratta questo gioco e a noi vengono fornite solo delle linee guida molto generiche. Nei panni del piccolo Fe ci ritroveremo all’interno di una foresta misteriosa che dovremo difendere dall’assalto di una calamità.

Dopo una breve introduzione, quindi, inizieremo la nostra avventura in questo platform 3D esplorando ogni singolo anfratto dell’ambientazione di gioco, risolvendo piccoli puzzle e cercando di scappare da queste inquietanti creature anche facendo leva su delle fasi stealth molto basilari.

Ma di certo non sono questi gli elementi portanti del gameplay di Fe. Il cuore del gameplay è il canto con il quale potremo entrare in sintonia con diversi tipi di animali. Inizieremo chiaramente con una sola tipologia di canto, mentre successivamente, liberando gli esemplari “alpha” di ogni tipo potremo apprenderne un tipo diverso che non si limiteranno ad essere una sorta di metodo di comunicazione, ma ci garantiranno dei bonus ambientali come lo sbocciare di diverse tipologie di piante che ci daranno delle sfere da lanciare per distruggere degli ostacoli (no, niente armi per abbattere i nemici), risalire correnti d’aria, essere fiondati in alto per raggiungere zone altrimenti inaccessibili. A questo dobbiamo aggiungere anche la raccolta di determinati cristalli che ci permettono di potenziare il nostro Fe con poteri come la planata oppure lo scatto.

Le meccaniche del gameplay di Fe, come abbiamo visto, sono molto semplici ma che nel loro insieme e fuse all’atmosfera creata dagli sviluppatori, sono in grado di regalarci delle ore di pura immersione. Lo stile grafico adoperato è davvero delizioso e ogni scorcio che troveremo lungo il nostro cammino è capace di immergerci completamente. Personalmente più volte mi sono fermato e ho cercato la migliore angolazione per catturare uno screenshot sul mio Nintendo Switch.

Purtroppo ci sono dei piccoli nei nella realizzazione tecnica da tenere conto. I ragazzi di Zoink Games hanno fatto della fluidità del gioco uno dei suoi punti deboli. Non pochi cali di frame rate assaliranno le nostre sessioni di gioco in maniera anche pesante. Su Nintendo Switch questi cali si sono manifestati principalmente in fase esplorativa in zone in cui sono stati fatti dei cambi di inquadratura molto rapidi e per mia fortuna mai durante situazioni critiche. Purtroppo però ho riscontrato diverse volte alcune ingenuità in termini di reazione dei comandi che mi hanno provocato il dover ripetere più volte diversi percorsi.

Ciò che invece è realmente impeccabile in Fe è il comparto sonoro. Sia chiaro nulla di incredibile e nessuna musica epocale, ma i brani adoperati sono praticamente perfetti per l’atmosfera di questo gioco.

Sulla longevità, invece, bisogna fare una piccola precisione. Il gioco si completa facilmente in più o meno sei ore ma non è tutto. Potremo scegliere di disattivare i suggerimenti sulla mappa e così da non avere indicata la direzione dove andare e il posizionamento di elementi chiave. Inoltre una volta completato il gioco e avendo a nostra disposizione tutti i tipi di canto, potremo ritornare sui nostri passi e collezionare tutti i cristalli che abbiamo citato sopra o abilitare i vari murales sparsi per l’ambiente di gioco. Questo sicuramente ci permetterà di avere un maggiore durata di questo titolo.

Fe è un’esperienza videoludica molto particolare e forse non proprio adatta a tutti. Se riuscite ad immergervi in questo genere di ambientazioni senza aver bisogno di una trama ben delineata e con un gameplay molto basilare, allora fa per voi, altrimenti statene lontani. Per me Fe è un gioco meraviglioso, l’ho amato dal primo minuto fino all’ultimo secondo e nonostante i suoi difetti più volte ho pensato “ma quanto è bello questo gioco”.

 

GIUDIZIO FINALE

8    Voto totale

Grafica e Sonoro: 9/10

 

Gameplay: 8/10

 

Longevità: 7/10

 

Immersivo come pochi

 

Artisticamente è una gioia per gli occhi

 

Il gameplay seppur basilare funziona a dovere

 

Diversi cali di frame rate su Nintendo Switch

 

I comandi non sono sempre molto reattivi

 

Non adatto a tutti