Murdered: Soul Suspect – Recensione

È passato quasi un anno dalla sua uscita, questo è vero, ma non è questo ciò che conta. Il titolo oggetto di questa recensione era da giocare assolutamente su una piattaforma next-gen o addirittura PC e abbiamo dovuto attendere almeno dicembre grazie alla Square Enix Christmas Box che ci ha permesso di farlo nostro e di provarlo proprio in quest’ultima versione. Come vedete da titolo il gioco di cui vi vogliamo parlare è Murdered: Soul Suspect, avventura targata dalla fu Airtight Games, software house purtroppo chiusa forse anche dall’insuccesso commerciale di questo loro titolo.

Non la solita storia di fantasmi

Murdered: Soul Suspect ci mette nei panni del detective Ronan O’Connor che mentre si trova ad investigare sugli omicidi del noto Killer della Campana e dei suoi strani omicidi. Arrivato ad incontrarlo in flagranza di reato ecco che l’assassino uccide il protagonista del gioco che, per cause soprannaturali torna in vita sotto forma di spettro e comincerà ad investigare non solo sulle cause della sua morte ma anche quelle di quelle delle altre vittime del suo antagonista. C’è da dire che la narrazione del gioco si evolve piuttosto bene e ci porta ad esplorare sia il passato del protagonista che tutti elementi che se all’inizio risultano confusionari, avranno un senso proprio nelle battute finali di Murdered: Soul Suspect. Un peccato, purtroppo, che il tutto venga rovinato in modo incredibile da un finale davvero scellerato e completamente privo di qualsiasi senso.

Le meccaniche di Murdered: Soul Suspect si avvicinano maggiormente a quelle di una vera e propria avventura grafica senza però tralasciare una piccola componente action che andrà a movimentare leggermente la situazione. Purtroppo ambedue questi aspetti del gameplay sono stati sviluppati non proprio nel migliore dei modi. Ricercare tutti gli indizi e gli elementi presenti nelle ambientazioni del gioco sarà davvero molto semplice e sarà davvero raro impegnarci al massimo delle nostre capacità per poter completare l’investigazione del momento. Una volta messi insieme gli indizi ci verrà consentito di selezionare quelli giusti a ricreare la scena del momento selezionandoli in un determinato ordine e, nonostante la presenza di un segnalatore delle chance, nel caso in cui non si riuscisse davvero a completare questa fase non ci sarà una vera e propria penalizzazione all’interno della trama, anzi tutto filerà completamente liscio. Sfortunatamente sarà davvero raro incontrare questo genere di situazione visto che la selezione degli elementi dell’investigazione sono praticamente telefonati.

Le fasi action ci vedranno affrontare alcuni spettri che ci daranno la caccia solo se entreremo nel loro campo visivo. In questo caso è necessario semplicemente avvicinarsi di soppiatto a loro e utilizzare la sequenza di stati che compariranno a schermo nel più classico dei Quick Time Event. Nel caso d’insuccesso sarà necessario sfuggire dalla loro furia utilizzando alcune zone passando dall’una all’altra in modo tale da disorientare completamente il nemico e riuscire a riavere la situazione tranquilla e riprovare con l’abbattimento dello stesso per poter proseguire lungo la propria strada. Strada che, naturalmente, non è assolutamente semplice da affrontare. Non tutti i muri sono attraversabili e ci sono alcune zone che richiederanno assolutamente l’utilizzo dell’ingegno per essere oltrepassate come ad esempio lo sfruttare la presenza di alcuni personaggi non giocanti ed entrare all’interno del loro corpo aspettando che compiano l’azione richiesta. Inoltre, in alcuni casi, sarà necessario sfruttare elementi dell’ambientazione per attivare delle vere e proprie fonti di distrazioni per proseguire indisturbati sia dagli spettri che dai PNG.

Tutti questi elementi, purtroppo, dimostrano come gli sviluppatori abbiano deciso d’impegnarsi unicamente sul comparto narrativo trascurando assolutamente il gameplay che risulta completamente semplice e non riesce minimamente ad impegnare il giocatore, soprattutto quello più smaliziato al genere delle avventure grafiche. Per le fasi action una bocciatura davvero netta, nulla è riuscito ad impensierirci e forse sarebbe stato meglio evitarle completamente e rimpiazzandole con una maggiore complessità della risoluzione delle indagini e della ricerca degli indizi. Questo non fa altro che diminuire la già esigua longività del titolo.

Dal punto di vista tecnico, invece, il gioco si presenta molto bene nonostante qualche piccola imperfezione. I modelli dei personaggi sono stati creati bene e le ambientazioni restituiscono quell’alone di mistero e di cupo dettato dalla narrazione sin dal primo minuto. Anche il comparto sonoro è ben curato e, strantamente, ci troviamo di fronte ad un buon lavoro dal punto di vista del doppiaggio nella nostra lingua.

In conclusione Murdered: Soul Suspect è un esperimento completamente fallito da quasi tutti i punti di vista. La narrazione parte davvero molto bene e riesce a coinvolgere ma man mano che si prosegue inizia a spegnersi fino a quel finale assolutamente assurdo. Il gameplay invece è minato dall’estrema facilità dell’esplorazione e da fasi action assolutamente inutili. Un peccato perchè forse il gioco poteva risultare non proprio un capolavoro ma almeno un titolo capace di colmare quel vuoto che c’è stato lo scorso anno che è stato davvero povero d’uscite.

IL GIUDIZIO DEL REDATTORE

6    Voto totale

Grafica e Sonoro: 8/10

 

Gameplay: 5/10

 

Longevità: 5/10

 

Tecnicamente molto valido | Narrazione che parte bene…

 

Troppo facile | … Ma finisce malissimo | Fasi action che si potevano evitare | La longevità non è pervenuta