Breaking Bad: Remember My Name

Nonostante il nome diverso di questo articolo questa è una recensione o meglio chiamarla “Le mie sensazioni su”. Si perchè parlare di Breaking Bad per me in modo completamente oggettivo è difficile anche per questo ho deciso di dare a questa recensione questo titolo perchè il tutto lo si può ricordare con un semplice nome, anzi uno pseudonimo, ovvero Heisenberg!

Ieri pomeriggio finalmente ho finito la mia visione di Breaking Bad, un po tardi rispetto agli altri questo lo so, ma volevo essere sicuro che finisse per potermela godere interamente in poco tempo.
Il mio giudizio è quello che ci troviamo davanti una serie TV perfetta al 99,9% quasi come la purezza della metanfetamina cucinata da Walter White.

Ma parliamo prima di tutto di quella che è la storia di Breaking Bad. Una trama che vede un povero professore di chimica del liceo Walter White, interpretato da Bryan Cranston, che dopo essersi sentito male gli verrà diagnosticato un cancro ai polmoni.
Walter White nei primi tempi nasconderà il suo malanno alla famiglia e dopo una festa vedrà il cognato Hank (Dean Norris), agente della DEA, parlare del traffico della metanfetamina e dei suoi possibili guadagni. Walter chiederà di partecipare ad una retata della DEA e qui che incontrerà Jesse Pinkman, Aaron Paul, con il quale deciderà di cominciare a cucinare metanfetamina con lo scopo di lasciare dei soldi alla famiglia quando lui morirà.

Breaking Bad si svolge in maniera perfetta con l’andare avanti negli episodi, tutti i pezzi sono sempre al loro posto e non ci sono vuoti di sceneggiatura, neanche a cercarli guardando gli episodi al rallentatore. Punto forte della serie è anche la caratterizzazione dei personaggi ma soprattutto la loro evoluzione, infatti nel corso delle cinque stagioni si può vedere come Walter White evolva da semplice professore che entra in mondo a lui sconosciuto e nel quale sembra messo anche per sbaglio fino a diventare una vera e propria mente criminale capace di uccidere senza il minimo scruopolo. Anche se qui risiede forse l’unico problema che ho riscontrato nella serie, ovvero la caratterizzazione di Marie e la sua mania che viene vista solo un paio di volte.
Ma parliamo di una piccola sbavatura in uno scenario di personaggi incredibili partendo da Walter fino ad arrivare a Gus Fring (Giancarlo Esposito), il vero e proprio leader in quanto caratterizzazione.

Non sto facendo spoiler attualmente perchè lo farò in un secondo momento in fondo a questo articolo.

Parlando ancora di Breaking Bad posso dire solamente che la serie TV ha avuto il finale che doveva avere, ovvero un punto culminante in cui tutti gli aspetti che ci fanno amare questa serie in un solo ed unico episodio fino all’esplosione finale con Walter che decide di salutarci e lasciarci dentro quel vuoto che difficilmente potrà essere riempito da un’altra serie.

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Beh prima parlavo di Marie e della sua mania, infatti la cognata di Walter (interpretata da Betsy Brandt) è cleptomane, ma questa sua cleptomania viene sviluppata solo in due piccolo scorci della serie TV e che è frutto anche di contrasti in famiglia ma che poi viene dimenticata un po da tutti anche per ovvi motivi.Specificando invece il tema Gus Fring, si lui è il personaggio che è meglio realizzato in questa serie, molti ora mi picchieranno ma la vedo così. Il suo essere una doppia faccia è un qualcosa di sensazionale, in pubblico è il semplice Gustavo Fring proprietario della catena Los Pollos Hermanos che contribuisce alla comunità, raccoglie fondi e addirittura porta da mangiare a tutta la DEA quando Hank viene ricoverato in seguito ad un attentato. Invece in privato è Gus, colui che controlla tutto il mercato della metanfetamina prodotta da Walter White e Jesse Pinkman, spietato, cinico, senza scrupoli talmente tanto che è capace di sgozzare una persona con un taglierino e di farla sciogliere nell’acido per farne perdere le tracce.E poi è d’obbligo parlare del finale di questa serie TV: un finale che davvero ci regala delle emozioni fantastiche, in cui Walter è deciso a tutti costi a lasciare un’impronta significativa, non solo come Heisenberg e latitante che ha cambiato identità, ma anche come padre di famiglia e per questo decide di portare i soldi che gli sono rimasti dai suoi amici per farli donare al figlio quando compierà la maggiore età.Ma una volta tornato ad Albuquerque scopre che la metanfetamina blu è ancora in circolazione e decide di fare piazza pulita di coloro che si sono impadroniti ingiustamente della sua ricetta e salvando anche il povero Jesse, che di questa stagione è colui che ha sofferto maggiormente della sua avventura con Walter.

 

In conclusione posso solo dire che Breaking Bad è quell’evento che capita raramente quando si tratta di serie TV. E’ quasi perfetta, una sceneggiatura scritta in modo fantastico, ottimi attori, regia fantastica tutto si miscela in modo fantastico da regalarci un prodotto di rara purezza.

PS: io sono in attesa della serie spin-off dedicata interamente a Saul Goodman!