Ryse: Son of Rome – Recensione

Finalmente c’è stata la possibilità di provare Ryse: Son of Rome, titolo uscito originariamente in esclusiva per Xbox One soprattutto come titolo di lancio della piattaforma Microsoft di attuale generazione e successivamente giunto anche su PC, versione analizzata per voi.

Questo titolo che vede Marius narrare la propria storia di fronte all’Imperatore Nerone Augusto Germanico ci porta nel pieno delle sue gesta militari partendo prima dall’assassinio dei membri della sua famiglia da parte dei barbari con il suo successivo impegno nella campagna militare fino a scoprire qualcosa che davvero lo renderà parte di un disegno fuori da ogni tipo d’immaginazione.

La trama raccontata da Ryse: Son of Rome è molto ben strutturata da qui si nota la volontà di Crytek di realizzare un gioco molto cinematografico con personaggi caratterizzati molto bene soprattutto il protagonista che, a volte, riesce ad incarnare quello spirito del centurione romano “classico” che riesce con la sua forza di volontà tramite azioni militari e la dialettica ad incitare i compagni d’armi a dare il massimo in battaglia.

Questo essere cinematografico, però ha alcune ripercussioni sul gameplay del gioco che purtroppo non brilla eccessivamente per la varietà dell’azione proposta. Infatti, il set di combo messo a disposizione sia per il protagonista che i suoi nemici è davvero poco vario e ben presto si può sentire il peso di un’eccessiva ripetitività che può minare completamente l’esperienza globale. Alcune fasi di gameplay come la possibilità di utilizzare la falange romana che è possibile comandare in determinati punti del gioco, l’utilizzo di alcune macchine da guerra, organizzare una strategia in difesa di punti strategici possono dare quel di più a Ryse: Son of Rome ma sicuramente non è molto. C’è anche da considerare che, come detto poco fa, una volta appreso il move set di determinati nemici i combattimenti andranno avanti praticamente in automatico e sembrerà che il gioco si stia completando da solo anche se c’è da sottolineare che la difficoltà Leggendario aggiunge un pizzico di pepe a tutto rendendo forse il gioco maggiormente competitivo. Naturalmente molto dipende anche dal proprio gusto personale e nel caso si riesca a superare questo piccolo problema, Ryse può certamente divertire per tutta la sua durata che purtroppo è abbastanza breve ma che viene arricchita da un comparto multigiocatore con diverse modalità.

Dove sicuramente Ryse: Son of Rome brilla è il comparto grafico e sonoro. La realizzazione tecnica fatta dai ragazzi di Crytek è praticamente da urlo. Modelli dei personaggi, animazioni, ambientazioni tutto è davvero di altissima fattura e se avete la possibilità di mandarlo a 4K potrete davvero assistere ad un vero e proprio spettacolo per gli occhi a cui va ad abbinarsi anche il comparto sonoro fatto di effetti e musiche degni della miglior produzione cinematografica a cui va ad aggiungersi un ottimo doppiaggio nella nostra lingua.

Ryse: Son of Rome è una tech demo o almeno questa era la sua funzione principale al lancio di Xbox One. Con la sua venuta su PC abbiamo potuto apprendere che questo titolo ha dalla sua una realizzazione tecnica notevole ma che, purtroppo, deve fare a botte con un gameplay fin troppo ripetitivo e una campagna in single player non molto duratura che, nonostante tutto, presenta un aspetto narrativo davvero fantastico e amare Marius sarà un qualcosa di davvero molto facile considerando l’incredibile caratterizzazione del personaggio. Questo gioco è quindi consigliato a tutti coloro che desiderano cimentarsi in un’esperienza ludica di ottima particolare che non impegni molto dal punto di vista del gameplay ma che alla fine riesca ad intrattenere grazie all’incredibile narrativa.

IL GIUDIZIO DEL REDATTORE

7    Voto totale

Grafica e Sonoro: 9/10

 

Gameplay: 6/10

 

Longevità: 6/10

 

Marius è una garanzia | Trama molto ben articolata | Tecnicamente da urlo

 

Gameplay poco vario | La campagna in singolo non è molto longeva | Il multiplayer era necessario?